Le tradizioni locali fanno risalire l’utilizzo delle grotte ad un periodo
molto antico, quando le divinità abitavano sulla terra. Per questo
motivo, molto templi sono stati costruiti nelle vicinanze e tutta la
regione è ritenuta sacra dai nativi.
Il Tibet, uno dei luoghi più misteriosi e sacri dell’umanità,
conserva numerosi segreti di un remoto passato, normalmente
inaccessibili ai semplici turisti.
Tra questi, ci sono le Grotte di Piyang, uno dei siti archeologici
più importanti del Tibet, situate nella parte occidentale del paese, in
prossimità del Sacro Monte Kailash.
“A Piyang ci sono più di 1100 grotte di varie forme e dimensioni,
alcune delle quali sono chiaramente siti abitativi, mentre altri sono
probabilmente grotte utilizzate per la meditazione”, spiega l’archeologo
americano Mark Aldenderfer, professore presso l’Università della
California.
I lavori di scavo eseguiti nel sito di Piyang, in collaborazione con
un gruppo di archeologi cinesi, sono stati il tentativo di dimostrare la
veridicità delle fonti documentarie.
“Avendo una conoscenza sull’antico biddismo tibetano così scarsa, siamo
stati fortunati a poter collaborare con Huo Wei e Li Yongxian, due
archeologi del dipartimento di storia della Sichuan Union University a
Chengdu. Per quanto ne so, è la prima collaborazione tra archeologi
cinesi e occidentali in Tibet”, racconta Aldenderfer.
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