martedì 11 settembre 2012

11 SETTEMBRE: LE VERITA' NASCOSTE

di Giulietto Chiesa - 24 Settembre 2011

Sono ancora molti gli aspetti dell'11 Settembre cui ad oggi non sono state date risposte accettabili. 22 esponenti internazionali si sono riuniti nel Consensus 9/11 Panel per avviare un confronto: sul tappeto sono rimaste 13 domande che demoliscono la versione ufficiale 

La battaglia per la verità sull'11 settembre (2001) è in un momento di svolta piuttosto interessante. Si è costituito il Consensus 9/11 Panel che raccoglie 22 esponenti internazionali, esperti, scienziati, ricercatori, militari, piloti, filosofi etc.
Lo scopo primario è stato quello di verificare, appunto, il grado di consenso tra queste diverse persone, attorno a una serie di questioni cruciali sulle quali la versione ufficiale (meglio sarebbe dire le differenti versioni ufficiali) non forniscono risposte accettabili, oppure non forniscono affatto risposte, oppure forniscono risposte palesemente false al primo esame.
Scopo secondario - ma niente affatto ininfluente - è mostrare al grande pubblico che coloro che si occupano di queste cose non possono essere né (s)qualificati come malati di mente, né come sprovveduti. Bastano i curricula che si trovano sul sito per smontare sia la prima che la seconda ipotesi. 

Per chi non avesse tempo di andare a vedere chi sono questi 22, anticipo che chi scrive ne fa parte, insieme a un altro italiano, Massimo Mazzucco, che può essere considerato uno dei più informati analisti del problema e che è autore di diversi film. Ma gli altri esperti sono la dimostrazione vivente che la questione 11 settembre non può essere archiviata. Tra essi citerò Robert Bowman, ex capo del Dipartimento di Ingegneria Aeronautica dell'Istituto di Tecnologia della US Air Force; David Chandler, fisico e matematico della California Polytechnic University; Dwain Deets, ex direttore della ricerca ingegneristica, Aerospace Projects della NASA; il tenente colonnello David Gapp pilota della US Air Force on 3000 ore di volo, ex presidente del Aircraft Accident Board, per 31 anni nella US Air Force; Niels Harrit, professore associato di Chimica, Nano Science Center Università di Copenhagen; Steven E. Jones, fisico, ex professore della Brigham Young University; comandante Ralph Kolstad, ex pilota della US Navy e per 27 anni pilota di aerei civili, con oltre 23.000 ore di volo; colonnello Shelton F. Lankford, 20 anni nel US Marine Corps, pilota di combattimento con oltre 300 missioni, 32 medaglie dell'Aria; Dennis P. Mc Mahon, avvocato a New York e in Massachusetts, e altri.  

Importante il metodo seguito. I punti di consenso sono stati definiti con il "metodo Delphi", spesso usato per ricerche scientifiche, particolarmente in campo medico, consistente nel consultare le opinioni di persone che non si conoscono l'un l'altra e le cui risposte sono quindi esaminabili solo in base al loro contenuto e non in base alla conoscenza di chi le ha formulate. La scelta degli interlocutori è stata effettuata da un gruppo ristretto di esperti, guidato da David Ray Griffin, che ha anche formulato le domande iniziali corredandole con un'ampia documentazione scritta e di filmati e con una esauriente bibliografia.
Il criterio del consenso è stato così formulato in base a una graduatoria i cui punti erano, per ogni domanda, i seguenti: 1) Concordo fortemente; 2) Concordo; 3) Concordo con riserva; 4) Non concordo; 5) Non concordo fortemente; 6) Sono incerto.
Le domande che hanno ricevuto valutazioni da 4 a 6 sono state eliminate.

Il risultato finale è stato che sono rimaste sul tappeto 13 domande, sulle quali il consenso dei 22 membri del panel (che sono stati rivelati solo dopo la conclusione dell'indagine) è stato di un accordo al 100% sulla seconda, terza, quinta e sesta questione. E' stato del 95% per la prima,la quarta e la undicesima: E' stato del 90% per la settima, ottava, nona, dodicesima e tredicesima.

Quali le questioni? Cominciando dalle quattro che hanno avuto il 100%. Questione 2. La "migliore evidenza" conduce a negare che Osama bin Laden fu responsabile per gli attacchi. Per diversi motivi, tra cui il fatto che l'FBI non lo ha mai incriminato per gli attentati dell'11 settembre e mai nessuna prova del suo coinvolgimento è stata portata.

Questione 3
. La "migliore evidenza" non permette di confermare che le Twin Towers siano state abbattute dall'azione congiunta degl'impatti degli aerei, dal carburante dei jet, e dagl'incendi degli uffici. Numerosi rapporti scientifici negano che le temperature ottenibili con le cause sopra descritte possano superare i 1000°C, ossia temperature ben al di sotto del livello di fusione dell'acciaio. Al contrario ci sono le prove che l'acciaio delle Twin Towers si è fuso in grande quantità. E non solo. Nelle polveri sono state trovate tracce di metalli fusi (come acciaio, ferro e molibdeno) che possono arrivare a fondersi solo in presenza di temperature rispettivamente superiori a 1482 gradi Celsius; 1538 gradi Celsius; 2623 gradi Celsius.
Questione 5
. La "migliore evidenza" nega la possibilità che le Twin Towers siano potute crollare, in quel modo, alla velocità di caduta libera, senza l'intervento di esplosivi. Questa ipotesi reggerebbe solo in caso di temperature non ottenibili dall'incendio del kerosene che era a bordo degli aerei. Le strutture sottostanti erano integre e non c'è possibilità che si disintegrassero, com'è avvenuto.
Questione 6
. La "migliore evidenza" non permette di accettare la tesi secondo cui il WTC 7 ( la "terza torre", che crollò alle 17:20 di quel pomeriggio, senza essere stata mai colpita da alcun aereo) sia precipitato su se stesso alla velocità assai vicina a quella di caduta libera a causa dell'effetto combinato del danno strutturale subito dai detriti della torre sud, combinato con il fuoco prodotto da combustibili diesel stoccati all'interno. In primo luogo perché nessun edificio in acciaio di quel tipo è mai crollato in precedenza a causa di incendi. Le risultanze mostrano incontrovertibilmente che il tetto dell'edificio è rimasto orizzontale durante il crollo e che tutte le 82 colonne di supporto dell'edificio sono state troncate da esplosioni simultanee nel momento in cui il tetto ha cominciato a scendere. 


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11 settembre: La terza verità 

 

Sezione 11 settembre 

 

LA DOMANDA DEL GRUPPO "ARCHITETTI ED INGEGNERI PER LA VERITA' SUL 911"

 

11 Settembre in tv: ormai la verità non fa più scandalo

 

Speciale 11 settembre La Stampa



 

 

 

 

 

domenica 26 agosto 2012

Gollum di Panama

Agli inizi del settembre 2009, nei pressi di Cerro Azul (Panama) è stata trovata una strana creatura grigiastra dal corpo gommoso, subito soprannominata "il Gollum", data la somiglianza con la creatura del romanzo di Tolkien "Il signore degli anelli".
Dei bambini stavano giocando sulle rive di un lago, quando all'improvviso notarono uno strano essere che si stava dirigendo verso di loro arrampicandosi a delle rocce; impauriti dalla cosa, iniziarono a scagliare contro l'animale numerosi sassi fino a stordirlo, per poi arrivare ad ucciderlo a bastonate. Subito dopo aver costatato la morte della creatura la gettarono in acqua e corsero a chiamare i loro genitori che inizialmente,  pensarono ad una storia inventata dai bambini che come si sa hanno una fervida immaginazione. Arrivati sul posto, i genitori si stupirono alla vista del "mostro", lo fotografarono e chiamarono subito le autorità del posto.
La creatura lunga 150 centimetri, ha delle braccia lunghe come un bradipo ma privo di peli, di colore grigiastro e ha il corpo gommoso, sembrerebbe quasi senza ossa; queste caratteristiche hanno fatto subito pensare ad una mutazione sconosciuta dell'animale o ad un esemplare malato. 
Attualmente non si sa ancora nulla di più sull'animale, come già detto alcuni suppongono che si tratti di un bradipo mutante, ma terorie più esotiche lo reputano un esperimento genetico malriuscito da parte di non si sa chi.

Sviluppi

Non si sa ancora molto sulla vicenda; Melquiades Ramos, un esperto del National Environmental Authority disse che avrebbe esaminato l'animale e fornito spiegazioni ma ancora oggi non si sa niente di più sull'animale. Questo silenzio a fatto pensare ad uno scherzo ben riuscito, le autorità però non hanno comunicato ancora nulla sul caso.
A distanza di quasi due anni abbiamo sempre solo queste immagini (guarda fotogallery sotto) che fecero rapidamente il giro del mondo...


Galleria Fotografica

domenica 5 agosto 2012

Paesi fantasma e villaggi abbandonati in Val Borbera (Al)

In val Borbera in Provincia di Alessandria ci sono sette borghi, tutti abbandonati nel corso degli anni Sessanta, tranne uno:
- Rivarossa, frazione di Borghetto di Borbera.
- Avi, frazione di Roccaforte Ligure.
- Camere Nuove, frazione di Mongiardino Ligure.
- Connio Vecchio e Chiappato, frazioni di Carrega Ligure.
- Ferrazza, frazione di Carrega Ligure, recuperata negli anni Novanta.
- Reneuzzi, frazione di Carrega Ligure, legato alla presenza di fantasmi, a seguito della storia, di una giovane coppia degli anni Cinquanta, forse l’unica in grado di avere ancora figli in paese. I due non sono ancora sposati e la ragazza comunica al compagno di avere preso la decisione di lasciarlo e abbandonare il paese per andare a cercare il lavoro a fondo valle. Il ragazzo reagisce male: la rapisce e la porta nei boschi. Allarmati, gli altri abitanti corrono a cercarli. Viene trovata solo la ragazza, morta, forse uccisa con un colpo di roncola. Pochi giorni più tardi un cacciatore troverà anche il corpo dell’uomo, che nel frattempo si è suicidato.

Fonte 

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Renèuzzi, talvolta chiamato Renèuzi, Renèusi, Renéixi (pron. Renéisci) o in genovese Reneuxi, è una frazione disabitata del comune di Carrega Ligure, in provincia di Alessandria, situata in alta val Borbera a 1.075 m d'altezza sul versante nord del monte Antola. Il villaggio fu abbandonato nel 1961. Conserva l'Oratorio di San Bernardo abate, a cui è stato rimosso il campanile.
Non raggiunto dalla strada carrozzabile, è collegato da un'antica mulattiera alle frazioni di Campassi e Vegni, mentre un sentiero permette di raggiungere la vetta del monte Antola.

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I paesi fantasma della Val Borbera
La tragedia di Bellomo Davide, morto a 31 anni, ultimo abitante di quello sperduto, straordinario paese.


Reneuzzi


I paesi abbandonati attorno a Genova
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sabato 28 luglio 2012

Perché la Terra è così asciutta? Mistero che affonda nel passato

L'acqua costituisce solo una piccola parte del nostro pianeta, meno dell'1% dell'intera massa, in contrasto con quanto previsto dalle teorie sulla formazione dei pianeti. Un nuovo modello prova a far luce su questo mistero di MASSIMILIANO RAZZANO

 

FIUMI che scorrono per centinaia di chilometri, ghiacciai giganteschi e oceani che ricoprono quasi tre quarti della superficie terrestre. Non è un caso se chiamiamo la Terra il pianeta azzurro. Ma l'apparenza inganna, perché in realtà l'acqua costituisce meno dell'1% dell'intera massa del nostro pianeta. Inoltre, si ritiene che gran parte dell'acqua sia stata portata sulla Terra dalle comete in un lontano passato. Perché la Terra è così "asciutta"? Non è facile rispondere basandosi sulle teorie attuali, ma un nuovo studio potrebbe fornire una nuova spiegazione a questo mistero circa il nostro pianeta.

LE FOTO 1

Mario Livio e Rebecca Martin dello Space Telescope Science Institute (STScI 2) di Baltimora, hanno infatti elaborato un nuovo modello per descrivere il disco protoplanetario da cui sono nati i pianeti del Sistema Solare. Al contrario di quanto creduto finora, i ricercatori ritengono infatti che la Terra si sia formata in un ambiente così caldo da vaporizzare tutto il ghiaccio esistente nell'orbita terrestre, lasciando così il nostro pianeta "all'asciutto". Queste conclusioni, descritte in un articolo 3in pubblicazione sulle Monthly Notices of the Royal Astronomical Society (MNRAS), aiutano a far luce sul passato del nostro pianeta e forniscono nuovi indizi per stimare l'abbondanza dei pianeti di tipo terrestre nella nostra Galassia. 

 

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venerdì 27 luglio 2012

Torino, il mistero del fachiro che levita in via Garibaldi

La scena non può che suscitare curiosità. Un uomo sospeso a mezz'aria all'angolo tra via Garibaldi e Via XX Settembre, fermo, immobile, con solo una mano appoggiata a un bastone e il resto del corpo a un metro dal suolo in un equilibrio perfetto. La gente incuriosita si ferma intorno al fachiro che levita avvolto in un pesante mantello e dai capannelli si formulano ipotesi per cercare di capire il trucco. I più scettici parlano di una piccola sedia che c'è ma non si vede mentre una signora, piegandosi per lasciare qualche moneta nel piattino del fachiro esclama:”Complimenti, che muscoli!”. Tuttavia la soluzione non è nella forza del braccio, ma in un vecchio trucco indiano

Il video

Mistero del fachiro: la soluzione è su YouTube

domenica 15 luglio 2012

Un libro per le tre streghe di Carezzano bruciate sul rogo

Venerdì 16 giugno, a Novi Ligure, verrà presentato il bel libro sulla stregoneria dal titolo "12 luglio 1520". La data è quella - storica - nel corso della quale tre donne di Carezzano, sulle colline del tortonese, finirono sul rogo, bruciate vive a seguito di una condanna per stregoneria. Autrice dei tre racconti che compongono l'opera è Maria Angela Damilano, già Sindaco di Carbonara Scrivia ed oggi insegnante presso la Scuola Media G. Boccardo di Novi Ligure nella cui aula magna, alle ore 21, verrà presentato ufficialmente il libro. "L'opera è un'opera di fantasia - chiarisce l'autrice - ma prende lo spunto da un fatto di cronaca reale di cui rimangono non solo tracce toponomastiche, tant'è vero che ancora oggi il colle di Carezzano su cui furono bruciate sul rogo le tre donne si chiama "bric delle streghe", ma anche documentali visto che è rimasto l'incartamento del "processo" concluso con la condanna per stregoneria eseguita appunto il 12 luglio 1520. Partendo da queste basi storiche ho voluto ricostruire proprio quella giornata attraverso tre racconti diversi. Il primo è quello di Parmina", definita negli atti del processo "Magistra delle streghe", che narra il suo ultimo giorno di vita; il secondo è il racconto della giornata vissuta da Antonio Ricci, vicario del Vescovo e giudice al processo per stregoneria, l'ultimo racconto è quello di "Tumas", Tommaso, un ragazzino del paese" I processi per stregoneria, insomma, non sono come verrebbe spontaneo pensare episodi a noi lontani, ma parte ancor viva del bagaglio culturale della nostra terra e delle nostre coscienze, e il libro di Maria Angela Damilano ce lo ricorda in maniera chiara. La serata sarà in clima "stregonesco", tanto è vero che la presentazione sarà tutt'altro che canonica: ci saranno musiche (infernali???) e brani recitati, e il tutto si concluderà in allegria con un "rinfresco stregonesco" sui cui ingredienti, come in ogni storia di stregoneria che si rispetti, vige il più rigoroso segreto...

6/6/2006


domenica 8 luglio 2012

I dieci misteri irrisolti della storia

10misteri
 

Cosa c’è di più interessante di un mistero? Nonostante gli sforzi dei più grandi storici, dei maggiori esperti di crittografia e dei migliori cacciatori di tesori, la storia è piena di enigmi che continuano a confonderci ancora oggi. Eccovi la lista di dieci tra i più grandi misteri ancora senza risposta.

1. Il manoscritto di Voynich. Il manoscritto Voynich (dal nome del libraio polacco-americano Wilfrid M. Voynich, che lo acquistò nel 1912) è un dettagliato libro di 240 pagine scritto in una lingua e con una calligrafia completamente sconosciuti. Le sue pagine contengono anche disegni colorati di strani diagrammi, figure e piante che non sembrano appartenere alle specie conosciute. L'autore del manoscritto rimane sconosciuto, ma con la datazione al carbonio si è scoperto che fu scritto tra 1404 e 1438. 

manoscritto Voynich


2. Kryptos. Kryptos è una scultura misteriosa criptata, realizzata dall'artista Jim Sanborn, che si trova davanti al quartier generale della CIA a Langley, in Virginia. La scultura contiene quattro iscrizioni: se tre di esse sono state decifrate, mentre la quarta resta un mistero. Nel 2006 Sanborn ha svelato che nella prima iscrizione ci sono indizi sull'ultima, e nel 2010 ha fornito un altro indizio: le lettere 64-69 NYPVTT della parte 4 nascondono la parola “Berlin”. 

Kryptos

3. Beale Ciphers. I Beale Ciphers sono un insieme di tre testi cifrati che presumibilmente rivelano la posizione di uno dei più grandi tesori sepolti nella storia degli Stati Uniti: tonnellate di oro, argento e gioielli. Il tesoro fu scoperto originariamente da un uomo misterioso di nome Thomas Jefferson Beale nel 1818, mentre faceva il minatore in Colorado. Dei tre testi, solo il secondo è stato decifrato.
Beale Ciphers

4. Il Disco di Phaistos. Scoperto dall’archeologo italiano Luigi Pernier nel 1908 nel palazzo minoico di Festo, l’omonimo disco è fatto di argilla cotta e contiene dei simboli misteriosi che potrebbero rappresentare una forma sconosciuta di geroglifici. Si ritiene sia stato progettato nel corso del secondo millennio avanti Cristo.

Disco Phaistos

5. L’iscrizione Shugborough. Guardando attentamente lo Sheperd’s Monument, monumento del XVIII secolo nello Staffordshire, in Inghilterra, si noterà una sequenza di lettere: DOUOSVAVVM. Questo codice è rimasto un mistero per oltre 250 anni. Anche se l'identità dello scultore resta sconosciuta, alcuni hanno ipotizzato che il codice potrebbe essere un indizio lasciato dai Cavalieri Templari sul luogo in cui è custodito il Santo Graal.

Shugborough

6. Il caso Tamam Shud. Considerato uno dei più grandi misteri australiani, il caso Tamam Shud ruota attorno ad un uomo trovato morto nel dicembre 1948 sulla spiaggia di Somerton, ad Adelaide, e che non venne mai identificato. In una tasca cucita all'interno dei pantaloni dell’uomo fu trovato un piccolo pezzo di carta con le parole "Tamam Shud". La frase si può tradurre come “tempo indeterminato” o “esaurito”, ed è la frase usata nell'ultima pagina di una raccolta di poesie intitolata “The Rubaiyat”, di Omar Khayyam. Mistero nel mistero, successivamente fu trovata una copia della raccolta Khayyam che al suo interno conteneva un codice scarabocchiato e che si pensa sia stato lasciato dall’uomo trovato morto sulla spiaggia. 

Tamam Shud

7. Il segnale “Wow!”. Jerry Ehman, volontario del SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence), potrebbe essere il primo uomo ad aver ricevuto un messaggio da un mondo alieno. Una notte d'estate del 1977 Ehman stava analizzando le onde radio provenienti dallo spazio profondo, sperando di captare un segnale inviato da alieni intelligenti, quando notò qualcosa di strano nelle sue misurazioni. Il segnale durò 72 secondi, il più lungo periodo di tempo che poteva essere misurato con la matrice che stava usando Ehman. Era forte e sembrava essere trasmesso da un luogo in cui nessun uomo era mai giunto prima: dalla costellazione del Sagittario, vicino alla stella Tau Sagittarii, a 120 anni luce di distanza. Ehman scrisse le parole "Wow!" sul foglio originale del segnale, da cui il nome “Segnale Wow!”. Tutti i tentativi di individuare nuovamente quel segnale fallirono, portando a molti dibattiti e misteri sulle sue origini e sul suo significato.

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Il mistero del passo di Dyatlov: la scienza può spiegare il tragico incidente?

La strana morte degli escursionisti dell’incidente del Passo di Dyatlov ha ispirato innumerevoli teorie complottiste. Ma la vera storia di q...