lunedì 15 gennaio 2018

Il Disco di Libarna: un'interpretazione astronomica

In occasione del Festival della Scienza di Genova, la Sala Ovale del Museo Archeologico Ligure situato a Pegli è diventata un polo di attrazione per l’esposizione di un reperto che per la prima volta viene mostrato al pubblico: il Disco di Libarna. L’elegante sala, situata all’interno di Villa Durazzo-Pallavicini che ospita la collezione archeologica più importante della regione, è anche stata la sede dell’attesa conferenza tenuta dal dr. Walter Riva (Osservatorio Astronomico di Genova Righi) e dall’archeoastronomo valdostano prof. Guido Cossard, in cui sono stati presentati i risultati di almeno un anno di studi effettuati sul singolare reperto, che è stato battezzato “Disco di Libarna”. Siamo particolarmente soddisfatti di aver preso parte alla serata, unica nel suo genere. Tra i primi, anche, ad aver potuto ammirare il reperto in mostra, con tutto il fascino del mistero che porta con sè. L'esposizione, intitolata "Contatti con il passato. Il Disco lunare di Libarna",  è stata infatti inaugurata il giorno precedente la conferenza. il nostro interesse è stato soddisfatto anche perchè si sono snocciolati argomenti che abbiamo già affrontato nelle pagine di questo sito, si sono citati luoghi e reperti che abbiamo visto durante i nostri sopralluoghi e questo è molto importante per noi, ai fini di collegare tra loro contesti e culture. In questo ultimo periodo si è sparsa a macchia d'olio la notizia della "decifrazione" del Disco di Libarna e i titoli più ricorrenti nella rete erano del tipo: "Mistero risolto!". Ma è veramente così? E' ciò che cercheremo di capire, partendo dal fatto che ben pochi (noi compresi) sapevano cosa fosse questo oggetto, fino a pochi mesi fa. Andiamo quindi a fare la sua conoscenza.

    Il reperto, il contesto del ritrovamento e la nascita di una nuova teoria


Si tratta di una sottile lamina discoidale di piombo del diametro massimo di pochi centimetri, forato al centro e ricoperto di incisioni su entrambe le facce e sono proprio questi “segni” ad avere “rivoluzionato” l’interpretazione dell’oggetto che giaceva –fino allo scorso anno- nel deposito museale con la vaga classificazione di “peso” e mai degnato di considerazione. Come vaga, del resto, permane la sua provenienza. Come giunse al Museo Archeologico di Genova Pegli? E’ necessario fare una breve cronistoria sul contesto del ritrovamento, che fu l’antica città romana di Libarna, di cui si erano perse le tracce. Abbiamo visitato nel 2016 l’area archeologica dell’antica Libarna[1], restandone affascinati ma nulla potevamo sapere, allora, di questo reperto. L’insediamento (comune di Serravalle Scrivia in provincia di Alessandria, in Piemonte) era sorto su un precedente sito della media Età del Ferro (VI-V secolo a. C.)[2] e i Romani ne fecero un centro nevralgico posto a ridosso dell’importante arteria viaria detta Postumia (realizzata nel 148 a.C.) che collegava Genova a Tortona e quindi alla Pianura Padana (giungendo fino ad Aquileia).

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In occasione del Festival della Scienza di Genova, la Sala Ovale del Museo Archeologico Ligure situato a Pegli è diventata un polo di attrazione per l’esposizione di un reperto che per la prima volta viene mostrato al pubblico: il Disco di Libarna. L’elegante sala, situata all’interno di Villa Durazzo-Pallavicini che ospita la collezione archeologica più importante della regione, è anche stata la sede dell’attesa conferenza tenuta dal dr. Walter Riva (Osservatorio Astronomico di Genova Righi) e dall’archeoastronomo valdostano prof. Guido Cossard, in cui sono stati presentati i risultati di almeno un anno di studi effettuati sul singolare reperto, che è stato battezzato “Disco di Libarna”. Siamo particolarmente soddisfatti di aver preso parte alla serata, unica nel suo genere. Tra i primi, anche, ad aver potuto ammirare il reperto in mostra, con tutto il fascino del mistero che porta con sè. L'esposizione, intitolata "Contatti con il passato. Il Disco lunare di Libarna",  è stata infatti inaugurata il giorno precedente la conferenza. il nostro interesse è stato soddisfatto anche perchè si sono snocciolati argomenti che abbiamo già affrontato nelle pagine di questo sito, si sono citati luoghi e reperti che abbiamo visto durante i nostri sopralluoghi e questo è molto importante per noi, ai fini di collegare tra loro contesti e culture. In questo ultimo periodo si è sparsa a macchia d'olio la notizia della "decifrazione" del Disco di Libarna e i titoli più ricorrenti nella rete erano del tipo: "Mistero risolto!". Ma è veramente così? E' ciò che cercheremo di capire, partendo dal fatto che ben pochi (noi compresi) sapevano cosa fosse questo oggetto, fino a pochi mesi fa. Andiamo quindi a fare la sua conoscenza.
  • Il reperto, il contesto del ritrovamento e la nascita di una nuova teoria


Maggiori informazioni http://www.duepassinelmistero2.com/studi-e-ricerche/archeoastronomia/il-disco-di-libarna/

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