lunedì 16 giugno 2014

Il Contattismo tra simboli e fini sinistri

Certi simboli sono simili a briciole che spazziamo via dalla mensa, finito di desinare.

Rivelatori sono le icone di gruppi che ruotano attorno a contattisti, channelers, “profeti” dei tempi finali.

L’Ordine francese di Melchisedec, confraternita che mira ad eliminare il denaro, le religioni tradizionali e la guerra, annovera esponenti che asseriscono di essere in contatto con extraterrestri. La setta usa come emblema un cosiddetto sigillo di Salomone. All’interno dell’esagono formato dall’intersezione dei due triangoli è effigiato un quadrangolo in cui sono inscritti dei cerchi concentrici. Nelle punte della stella sono istoriati glifi dalle forme per lo più irregolari. [1] 


I latori dei messaggi pseudo-mistici propinati da Ashtar Sheran di solito si identificano attraverso l’iconografia dell’ufonauta: sul palmo della mano destra aperta in segno di saluto brilla un astro a sette punte. Sulla divisa di Ashtar Sheran, sedicente Comandante della flotta spaziale interplanetaria, fa bella mostra di sé il sigillo di Salomone, dall’aspetto di un cristallo rutilante in modo da suggerire tridimensionalità. Le rivelazioni del lungicrinito visitor risalgono al 1952, quando il tedesco Georg Van Tessel compì un tour su un disco volante. Tessel fondò a Berlino il Centro della pace: ne originarono conventicole confluite in gran parte nella famigerata Federazione galattica.
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